mercoledì 20 gennaio 2010

Detrazioni d’imposta (Irpef) e familiari a carico

Le detrazioni d’imposta Irpef vengono riconosciute per tre categorie di familiari: il coniuge, i figli e gli altri familiari indicati dalla normativa fiscale.
E’ importante sottolineare che un familiare è considerato “a carico” solo se non possiede alcun reddito oppure se questo è inferiore a 2.840,51 euro annui.
Al superamento di tale reddito, il familiare non è considerato più “a carico” e quindi vengono a mancare le detrazioni d’imposta Irpef relative a quel familiare.
Analizzando più nel dettaglio:
1) Il coniuge: non deve essere separato, né divorziato (incluso l’annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio) e non sono ammesse le convivenze senza matrimonio. In altre parole il diritto alla detrazione d’imposta Irpef per il coniuge spetta solo in conseguenza del matrimonio e fino all’eventuale separazione.
2) I figli: si considerano ai fini della detrazione d’imposta Irpef i figli naturali, adottati, affidati o affiliati. Quindi in questo caso non si parla del rapporto che intercorre tra i genitori, ma del semplice fatto che siano loro figli (naturalmente o in seguito ad un provvedimento del giudice).
Per il riconoscimento della detrazione d’imposta Irpef non è necessario che il figlio sia convivente con i genitori e non vi è alcun limite di età del figlio.
La detrazione d’imposta Irpef spetta ad entrambi i genitori che la potranno dividere secondo le regole fiscali (vedi).
3) Gli altri familiari: sono i genitori (e in loro mancanza i nonni), i generi e le nuore, i suoceri, i fratelli e le sorelle.
E’ necessario in questi casi dimostrare la convivenza col parente o di provvedere effettivamente al suo mantenimento (ma non imposto dal giudice). Nella pratica difficilmente si ha diritto a tali detrazioni.

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